Io sono in Cameroun oramai da 23 anni Ci sono arrivato tardi anche se la mia vocazione missionaria risale all’infanzia. Sono partito per la Scuola Apostolica di Albino perché il Padre vocazionista, P. Rivetta di Grevo, mi aveva chiesto se volevo essere missionario. Questa vocazione non è mai venuta meno e posso dire che è stata la motivazione che mi ha sostenuto lungo il percorso formativo. Avendo fatto anche il voto di obbedienza mi sembrava coerente accettare le proposte motivate che i superiori mi davano per accettare “per il momento” quanto chiedevano e così sono passato da formatore, a superiore, da superiore provinciale a superiore generale, prima di sentirmi dire, per la prima volta “cosa vuoi fare adesso?”. Era il buon Padre Luciano Tavilla provinciale a quel tempo, che mi lasciava finalmente scegliere cosa volevo fare e dove volevo andare. Non mi è parso vero.
Dal desiderio del Congo al Cameroun
Ho scelto le missioni e ho pensato subito al Congo, allora Zaire. Qualcosa però non ha funzionato. Nel 1992 in Congo, ed esattamente a Kisangani, era impossibile andare, c’era la guerra nell’est del Congo e tutti gli accessi bloccati. Ho aspettato per dei mesi che la situazione si sbloccasse,finché ho avuto l’idea di chiedere al superiore Regionale del Cameroun se mi accettavano “intanto che aspettavo che la situazione in Congo si sbloccasse”. E cosi in giugno1992 sono atterrato in Cameroun, dove per anni sono rimasto “in attesa di…” Purtroppo in Cameroun hanno pensato subito di impegnarmi sul serio per cui non avevo possibilità di liberarmi facilmente dagli impegni accettati. Avrei dovuto affiancare P. Carlo Biasin, fondatore e primo superiore della Maison Jean Dehon di Ngoya, lo scolasticato teologico della Provincia camerunese, che iniziava la sua attività di formazione. Purtroppo P. Carlo è morto di malaria alcuni mesi prima del mio arrivo e la responsabilità di superiore della piccola comunità è passata a me ed è durata 10 anni.
Dopo 10 anni come superiore dello Scolasticato di Ngoya mi hanno affibbiato 9 anni di Provinciale per cui avrei potuto partire per il Congo a 76 anni, e sinceramente mi sembrava di andare più a pesare e dar fastidio, più che ad aiutare…. Anche se a malincuore, ho dovuto rinunciare al mio vecchio sogno di essere missionario in Congo, ho scelto di dare ancora un qualche aiuto al Cameroun, almeno finché non comincerò a dare fastidio e allora sarà il momento di rientrare in Italia. Dopo 10 anni a Ngoya ho fatto 9 anni a Nkongsamba e ora sono da tre anni nella comunità del noviziato a Ndoungué.
Ndoungué è la Comunità del Noviziato
Qui a Ndoungué è la comunità del noviziato, una casa di formazione importante. Qui arrivano i giovani che desiderano essere religiosi nella nostra Congregazione e fanno la prima esperienza di vita comunitaria e nello stesso tempo per un anno imparano a conoscere cos’è la vita religiosa, la vita del P. Fondatore, P. Dehon e la storia della Congregazione. Quest’anno i novizi sono 10. E’ un anno abbastanza intenso che si conclude con la Prima Professione religiosa e poi partono per altre comunità per proseguire la formazione. La comunità si compone del Maestro e superiore della comunità, il sottoscritto come vice superiore, due padri giovani rispettivamente parroci delle parrocchie di Ndoungué e Manengolé, e due fratelli che integrano la comunità. Ognuno fa del suo meglio nel vivere la fraternità e la vita comunitaria, dando la maggioranza del suo impegno al ministero di cui è responsabile e collaborando nello stesso tempo alla vita e al mantenimento della comunità.
Le tante iniziative a cui collaborano i benefattori della “ Amici della Scuola Apostolica Onlus”
Il territorio occupato dalla comunità è grande, più di 35 ettari, e permette di avere una mandria di mucche da carne, una stalla (per ora iniziale) per mucche da latte, un allevamento di maiali e di conigli, allevamenti di polli, anatre, ecc. Facciamo un buono sforzo per l’autofinanziamento della comunità.
Accanto alla mia responsabilità come membro attivo di questa comunità continuo ad occuparmi di diverse attività sociali, impegno che ho sempre avuto nelle differenti comunità e responsabilità. Seguo un gruppo di adozioni a distanza, con Cuore Amico e i Laici Terzo Mondo di Napoli, altre adozioni personali di benefattori diversi, l’attività dei pozzi e sono sempre Presidente della ONG Children Care Cameroun, di diritto camerunese, iniziata diversi anni fa per raccogliere le varie attivata sociali in corso.
La ONG Children Care attualmente produce pane che è venduto in città, biscotti che la Children Care poi distribuisce nei vari orfanotrofi della zona, e copre, almeno parzialmente anche l’impegno per l’acqua potabile con l’iniziativa dei pozzi.
Questa iniziativa si è rivelata la più utile e la più compresa dalla gente. Nel mio entusiasmo di iniziative varie ho creato gruppi per l’agricoltura, per allevamenti, per piscicoltura, quasi niente di queste iniziative è durato dopo che io mi ritiravo cercando di lasciare la respirabilità alla gente del posto. Purtroppo l’incapacità cronica di saper collaborare, ha messo in crisi tutte le varie iniziative che praticamente sono fallite. L’unica iniziativa di cui oggi posso essere soddisfatto, sia per la validità che per la continuità è quella dei pozzi per l’acqua potabile. Pochi mesi fa ho inaugurato il pozzo n. 200.